Chi sono
Sono Ilaria, Parappapero per gli amici del web e non, dal 2008.
Classe 1991.
Se volete farmi gli auguri ricordatevi il 25 Settembre, e anche il 25 Dicembre: mi piace il Natale.
Bilancia ascendente Vergine, spesso quindi in conflitto interiore tra ordine mentale e ordine sentimentale, ma ogni tanto sono anche centrata e allora combino qualcosa di davvero buono per me e per gli altri.
L'autostima nella mia vita? Un percorso contorto che da 3 anni ho scelto di condividere con voi perchè insieme è meglio e perchè passo dopo passo, qui, ho capito che non parlo con il vento, ho capito che mi leggete e che quello che faccio di importante per me, spesso lo è anche per voi.
Magari un giorno vi racconterò di come da piccola erano molto chiare le mie predisposizioni naturali, e di come il tutto sia stato leggermente fuorviato nel momento clou della crescita. Mi piace vedermi come una pallina in discesa a cui è solo stata messa davanti qualche deviazione: faticherà forse un po' tra una curva e l'altra, ma alla fine ritornerà a scorrere verso la sua meta.
Ho preso il diploma di Perito Aziendale Corrispondente in Lingue Estere con il minimo dei voti e il minimo della stima verso me stessa anche se sarebbe dovuta essere alle stelle solo per il fatto di aver portato a termine un percorso di 5 anni con dignità, una cosa che mi era stata imposta e che di conseguenza ho assolutamente odiato.
Ma ciò che è più importante che voi sappiate, è che a 17 anni ho finalmente iniziato a fare qualcosa che mi piacesse, anche se con un bello spintone. Ho iniziato a lavorare nella ristorazione ormai più di 10 anni fa (vi rendete conto?! Passa il tempo!) e ciò che mi ha entusiasmato fin da subito è stato il far parte di un valore. Ho vissuto l'incredibile importanza che ha un singolo giorno: QUEL giorno. Mi sono innamorata, progetto dopo progetto: ho attraversato l'organizzazione, la frenesia del servizio, la cura, la bellezza, il risultato, e si, anche la stanchezza. La cosa però più grande che ho compreso lavorando in team, è stata la sottigliezza che separa stima e invidia, e di quanto sia più bello abbracciarsi e fare squadra.
Quello che mi ha portato a superare ogni strano passaggio della mia vita? L'amore. Ogni giorno sono pronta a innamorarmi di nuovo. (Certo, con le dovute giornate di "down" per riprendermi tra un amore e l'altro. A "divano gelato e netflix" ho sempre preferito musica e long island per anni. Adesso mi basto io e.. un cuscino almeno, non sono ancora così forte. )
L'amore in tutte le sue forme. Capitemi. Quello che investo in una relazione di qualsiasi tipo, quello che investo in un lavoro, in un progetto. Ce ne metto sempre. Poi le cose inevitabilmente cambiano, si trasformano, e anche se non è facile, è bene vedere, accettare, e trovare un modo per superare. Non possiamo avere l'illusione di poter restare fermi. Come scorre il tempo, dobbiamo essere capaci di scorrere a nostra volta, proprio come quella pallina di cui vi parlavo poco più su.
Volete che vi sveli qual'è stato il mio amore più grande? L'ho conosciuta il 27 Febbraio 2016, e non ho mai smesso di sentirmi profondamente legata a lei, ad adorarla, ma, non me ne vergogno a dirlo, ho iniziato ad amarla solo dopo, quando me lo sono concessa. Prima ero troppo occupata a fare la mamma perfetta e attenta, a studiare tutte le cose studiabili, a stirare vestitini, a tenere casa maniacalmente pulita, a imparare ricettine da manuale per l'autosvezzamento. Ho iniziato ad amarla quando ho iniziato a viverla per come effettivamente è: un meraviglioso essere speciale ed unico. (Fatalità questo momento è coinciso con quello in cui ho iniziato ad accettare me come essere speciale ed unico, e io non credo nelle fatalità.)
Quando ho cominciato qui su IG tre anni fa, l'ho fatto perché avevo bisogno di riconoscenza. Avevo bisogno di conferme, avevo bisogno di ritrovare la mia autostima; non si trattava solo di alzarla, era stata proprio spiaccicata ed ero stata proprio io ad aver permesso che questo accadesse, quindi spettava a me tirarmene fuori. Avevo bisogno di risollevarmi, di ritrovarmi, di reinventarmi. Avevo terribilmente bisogno di trovare un modo per stare a galla. Volevo essere io stessa il mio salvagente ma non credevo di essere abbastanza agli occhi del mondo.
Ho iniziato a intravvedere il primo spiraglio di luce a Febbraio 2017, quando gli invitati al primo compleanno di Gioia non solo si sono accorti che avevo allestito io la sala in modo semplice ma particolare, si sono anche letteralmente innamorati delle mongolfiere che avevo appeso al soffitto, per non parlare di quella gigante che avevo creato con un palloncino ad elio per farci salire i bimbi per fargli le foto. Ne ero molto stupita.
Proprio in primavera, quando il ciliegio nel giardino dei miei genitori era in fiore, in una giornata azzaurra e calda, ho fatto le prime foto all'unica delle sei mongolfiere che mi era rimasta (le altre le ho regalate alle amiche presenti alla festa). Dopo mesi di rimuginamenti era giunto il momento di buttarmi, e ho deciso di farlo online: in quel momento era l'unico modo per me di raggiungere delle forme di vita. Avevo egoisticamente bisogno di voi, dei vostri complimenti, dei vostri apprezzamenti, dei vostri acquisti, ma abituata da sempre a non chiedere ma a dare, spesso regalando e sottovalutandomi ho ottenuto presto cio' di cui avevo bisogno. A posteriori oggi posso dire che non è stato ottimale anche se sicuramente funzionale alla mia crescita!
In un altro momento approfondirò di com'è stato il mio primo anno di mongolfiere, vi accenno solamente che è stato fantastico: sono stata vista e circondata di affetto, ho abbracciato virtualmente un sacco di donne e creative, le mie mongolfiere hanno trasportato pupazzi artigianali di molte di loro. Sono stata la vetrina di un negozio e il cielo di alcune meravigliose boutique di articoli per bambini. Sono arrivata nelle vostre case in tutta Italia.
Poi, come in tutte le storie d'amore, arriva il momento in cui si ha voglia di novità, il momento in cui tornano delle vecchie fiamme che ti accendono strane idee che a mente calda ti sembrano buone e decidi di cavalcarle sull'onda dell'entusiasmo.
A Settembre 2017 nasce la mia prima linea in ecopelle per le "mamme sgaie" e a Gennaio 2018 dopo solo un mese di incubazione, è online Champagne a Colazione, la linea di accessori in ecopelle personalizzabili. Era un progetto sufficientemente ambizioso e frizzante come l'amicizia tra me e Irene, la mia socia di progetto per conto di Futura snc, grande appoggio fondamentale.
Prima di Champagne a Colazione , Irene con Futura snc (tipografia di famiglia) aveva già iniziato a sperimentare la stampa di grafiche su ecopelle, appoggiandosi poi per la parte sartoriale ad un piccolo laboratorio a conduzione familiare di Maerne (ve).
Quando poi le ho proposto di creare qualcosa di più figo assieme ci siamo subito messe all'opera, occupandoci personalmente della parte concettuale e creativa, progettuale, gestionale, grafica, della brand identity, degli shooting (e di tutto ció che ne consegue.) lasciando peró immutata la commissione sartoriale al laboratorio.
Questa cosa peró ci è stata sempre più stretta finchè pian piano ho iniziato a ricavare dello spazio dalla mia attività per riuscire a cucire i vostri ordini.
Dall'esperienza di Champagne a Colazione mi porto dentro il valore della responsabilità, l'importanza della conoscenza reale di ogni singolo aspetto del proprio business.
Aprire la partita iva a Gennaio 2019 è stato come fare un figlio con la convinzione di riaccendere una fiamma ormai spenta.
La coppia scoppia ma il figlio resta. E io mi sento molto mamma delle mie creature. Prima mi sentivo mamma in generale, ma poprio mia figlia, scegliendomi, mi ha insegnato la differenza tra esserlo e farlo: grazie a lei ho capito che solo i miei figli necessitano di me come mamma, nessun altro. Afferrare questo concetto mi ha cambiato molto
Io e Irene, seppur volendoci molto bene, eravamo spinte da motivazioni diverse e quando si parla di partner, la vision deve essere comune altrimenti non si va veramente da nessuna parte: ci si trascina a fatica in nome di un sentimento.
Fedele alle mie intenzioni, ho portato avanti Champagne a Colazione per tutto il 2019 da sola, tornando a lavorare in Ristorante la sera ad Aprile e prendendo coscienza a Maggio che non solo il rapporto con Irene si era trascinato in nome di un sentimento: mi piace dire che mi sono resa conto che quello che provavo per il papà di Gioia non era quello che avrei voluto provare per il mio compagno di vita, quindi quell'anno si è trasformata anche quella storia.
Dopo Natale 2019 ho messo Champagne a Colazione in pausa. Mi sono presa cura di me, di mia figlia e delle mie idee, guardandomi molto dentro e cercando di ridefinire le priorità, di ritrovare LA motivazione.
Tutti i puntini si sono uniti durante il Covid19, un cambiamento non troppo radicale per me: Gioia stava spesso a casa dall'asilo anche prima, i miei genitori e amici li ho sempre visti con cadenze molto dilazionate a causa della distanza kilometrica che ci separa, la sera non ho mai smesso di lavorare al ristorante grazie al take away. Si, sono una raider in giacca elegante.
Quello che mi ha fatto scattare la molla siete stati voi. Voi che soffrivate, voi che non sapevate cosa fare, cosa farvene del vostro tempo in casa, cosa farvene di voi. Voi che vi siete trovate a dover decider che piega far prendere alla vostra attività in un momento così particolare.
E così sono qui. A spronarvi ogni giorno a guardarvi allo specchio e a dire "Dai cazzo!!".
N.B. I am a woman, on a mission.
* Non è tanto quello che voglio insegnarvi, ma insegnarvi che potete farlo: Farvi capire tramite video spiegazioni di cose (da parte mia e di altre creative, shhhhh è un segreto! Novità future!) che SI, potete farcela anche voi, a partire da voi.
B. Accostando prodotto finito e possibilità di realizzarlo, miro a farvi comprendere il vero VALORE dell'artigianato.
C. Le possibilità sono infinite: costruisci sogni, tienili nel cassetto fino a quando sarà il momento di prenderli in mano. Se ne hai già qualcuno, potremmo fare qualcosa assieme, sei nel posto giusto.